Ocse: inflazione vista raggiungere il picco tra fine 2021 e inizio 2022, poi discesa verso il 3% entro 2023
L’inflazione dovrebbe raggiungere il picco a cavallo del 2021-22 prima di scendere gradualmente a circa il 3% entro il 2023. Questa la previsione sull’andamento dei prezzi nei paesi dell’Ocse, secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. “Nelle circostanze attuali, la cosa migliore che le banche centrali possono fare è aspettare che le tensioni di offerta diminuiscano e ribadire che agiranno se necessario”, si legge nel suo Economic Outlook diffuso oggi. Secondo l’Organizzazione con sede a Parigi, se si dovesse assistere però a una maggiore o più duratura pressione inflazionistica, un’azione sarebbe necessaria.
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Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.
A settembre, il surplus della bilancia commerciale dell’Eurozona ha raggiunto 12,5 miliardi di euro, superando le aspettative degli analisti. Le esportazioni hanno visto un leggero aumento, mentre le importazioni sono diminuite. L’interscambio commerciale all’interno dell’area euro è calato, mentre l’intera Unione Europea ha registrato un surplus di 9,6 miliardi di euro.
La Borsa di Tokyo ha terminato la giornata in calo, influenzata dalle politiche restrittive della Fed e dal crollo dei titoli tecnologici in Asia, seguendo Wall Street. Mentre le banche hanno limitato le perdite, l’indice Nikkei ha perso l’1,09% e il Topix lo 0,73%. La BoJ si prepara a un aumento dei tassi a dicembre. Hong Kong in ripresa, Shenzhen e Shanghai mostrano andamenti contrastanti.
Piazza Affari tra le peggiori d’Europa con impatto stacco divdiendi: oggi sono numerose le società del Ftse Mib impegnate nell’appuntamento cedola