Ocse, superindice prefigura crescita stabile nell’Eurozona
Il superindice Ocse (leading indicator) segna un quadro macroeconomico sulla via del miglioramento nell’Eurozona, per quanto si segnali il leggero calo a febbraio dell’Italia. L’indice, che prevede l’andamento dell’economia nei prossimi sei mesi, segna comunque una crescita stabile per Francia, Giappone e anche per l’Italia.
La media Ocse vede il superindice a quota 100,1 punti a febbraio (100 a gennaio), mentre l’Eurozona è a 100,4 punti. I valori per Francia, Germania e Italia sono rispettivamente 100,5, 100,6 e 100,1 (dal 100,2 di gennaio). Negli Usa e nel Regno Uniti il superindice è a 99,8 punti, in rafforzamento.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.