Oil: prezzi ai minimi di tre settimane
I prezzi del petrolio sono scesi ai minimi in circa tre settimane giovedì, depressi da un dollaro più solido e dalle aspettative di rialzo dei tassi, che hanno superato il calo delle scorte di greggio statunitensi.
I futures del Brent sono scesi di $1,13, o dell’1,4%, a $81,99 al barile stamani. I futures del greggio West Texas Intermediate (WTI) sono scesi di $1,04, o dell’1,3%, a $78,12 al barile.
Entrambi i benchmark, dopo il calo del 2% di mercoledì, sono ai minimi dalla fine di marzo, poco prima dell’annuncio a sorpresa del taglio della produzione da parte dell’OPEC+, anche se non tutti i guadagni di quella mossa sono stati ancora spazzati via.
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Giornata positiva per le borse europee, con il Ftse Mib di Piazza Affari che chiude in rialzo dell’1,9% a 34.358 punti. Volano Mps e Tim
Wall Street ha aperto con un lieve rialzo, influenzata da dati sull’inflazione e speculazioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. Il dollaro si rafforza, mentre il petrolio registra un aumento significativo.
Negli Stati Uniti, il numero di richieste di sussidi di disoccupazione ha visto una diminuzione significativa, segnando il livello più basso da maggio. Questo dato sorprende positivamente le aspettative degli analisti.
La Commissione europea ha imposto a Booking Holdings di adeguarsi al Digital Markets Act, modificando il ruolo di Booking.com nel settore turistico. Le aziende ora possono differenziare prezzi e condizioni su diversi canali di vendita online, promuovendo una maggiore equità e apertura nel mercato digitale.