Olio di palma come carburante, chiusura dell’Ue: via entro 2030
A partire dal 2020, gli stati membri dell’Ue non dovranno più soddisfare una determinata percentuale dei loro obblighi in materia di energie rinnovabili attraverso l’uso di biocarburanti food-based. E’ quanto prevede un accordo in sede comunitaria stipulato il 14 giugno.
Secondo i sostenitori di questa riforma lo sfruttamento del suolo per le colture destinate ai biocarburanti sta causando più emissioni di quelle che i biocarburanti riducono tramite il loro utilizzo nel trasporto.
L’accordo stabilisce un obiettivo del 14% di energie rinnovabili nei trasporti entro il 2030, come parte di un obiettivo complessivo sulle energie rinnovabili al 32%. Gli Stati membri possono continuare a utilizzare i biocarburanti alimentari per raggiungere i loro obiettivi di trasporto rinnovabile, ma il loro contributo sarà limitato a non più della quantità di biocarburanti che stavano usando nel 2020: ovvero con un massimo del 7%.
Secondo Marc-Olivier Herman, Eu economic justice policy presso Oxfam, “i biocarburanti prodotti con olio di palma, colza e altre colture alimentari stanno distruggendo le foreste, allontanando le persone dalle loro terre e alimentando il prossimo picco dei prezzi dei prodotti alimentari. I biocarburanti ricavati da colture alimentari non sono la risposta ai cambiamenti climatici, sono parte del problema “.
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Negli Stati Uniti, le domande di mutuo sono in aumento, con un incremento dell’1,7% nell’indice delle richieste di mutuo ipotecario nella settimana del 15 novembre. Anche le richieste di rifinanziamento e nuove domande mostrano una crescita significativa, secondo la Mortgage Bankers Associations (MBA). I tassi sui mutui trentennali sono saliti al 6,90%.
I mercati asiatici chiudono in rialzo, con Hong Kong e Cina continentale in attesa dei risultati di Nvidia. L’indice Hang Seng e l’Hang Seng Tech registrano guadagni, sostenuti dai settori tecnologico e farmaceutico.
A settembre, la produzione nel settore delle costruzioni nell’area euro è calata dello 0,1% rispetto ad agosto, mentre in Italia è cresciuta del 2,2%. Questi dati, riportati da Eurostat, evidenziano una tendenza negativa per l’area euro, nonostante l’Italia mostri segnali di ripresa.
Avvio positivo per le borse europee, compresa Piazza Affari. Oggi report salari Bce e stasera trimestrali