Oms: innalzato il rischio globale posto dal coronavirus, “molto elevato”
L’Organizzazione mondiale della sanità ha innalzato il livello di rischio globale posto dall’epidemia di coronavirus, portandolo da “elevato” a “molto elevato”. Giovedì sono stati riportati i primi casi in Danimarca, Estonia, Lituania, Olanda e Nigeria: ciascuno di questi contagi è relazionato direttamente all’Italia – terzo Paese al mondo per numero di contagi dopo Cina e Corea del Sud. “Non vediamo prove del fatto che il virus al momento si stia diffondendo liberamente nelle comunità”, ha aggiunto il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.