Oro in rialzo, ma fuga continua. Ribassisti all’attacco, boom scommesse short
Sul mercato delle materie prime e dei metalli preziosi, l’oro rimane osservato speciale, in rialzo nella sessione odierna dopo aver sofferto il calo settimanale peggiore in tre anni. Lo scivolone è stato alimentato da alcuni commenti che hanno rafforzato l’ipotesi di un rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve.
A parte la parentesi odierna, prosegue la speculazione ribassista sull’oro: Bloomberg riporta come gli investitori abbiano tagliato le loro scommesse rialziste sul rally dell’oro al ritmo più sostenuto dalla fine di maggio. Stando alla Commodity Futures Trading Commission, nella settimana terminata il 4 ottobre, le posizioni nette lunghe sui futures e sulle opzioni sull’oro sono scese del 22% a 205.176, accusando la flessione più forte dalla settimana terminata il 24 maggio. Le scommesse short sono invece balzate del 59%, al ritmo più forte dal maggio del 2014.
La scorsa settimana, sul Comex di New York le quotazioni dell’oro hanno perso il 5% a $1.251,90 l’oncia, dopo il boom del 25% nel primo semestre dell’anno. Dalla fine di giugno, i prezzi sono scesi di quasi il 5%, sulla scia del rafforzarsi delle scommesse sul miglioramento dell’economia globale.
Intanto, oggi le quotazioni dell’oro scambiate sul Comex balzano di oltre l’1%, a $1.265,10 l’oncia.
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Seduta in calo per le borse europee e per Piazza Affari, all’indomani della riunione della Fed. Sul Ftse Mib arretrano soprattutto Tim e Stm
L’apertura di Wall Street segna un rialzo dopo i cali dei giorni scorsi dovuti alle previsioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. La Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha abbassato le previsioni di ulteriori tagli per il 2025 a causa dell’inflazione in aumento. Dopo il crollo di ieri, oggi il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq mostrano segni di ripresa.
L’economia statunitense ha registrato un incremento del PIL del 3,1% nel terzo trimestre del 2024, superando le stime precedenti. I consumi hanno mostrato una forte crescita, mentre i profitti delle aziende hanno subito una leggera flessione. L’indice dei prezzi PCE è diminuito, indicando una bassa inflazione.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti sono scese più del previsto nella settimana al 13 dicembre, con un totale di 220 mila unità. Questo dato ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un calo a 229 mila unità. La media delle ultime quattro settimane si è stabilizzata a 225.500 unità, evidenziando un quadro più accurato dello stato del mercato del lavoro.