Oro, “rifugio contro l’incertezza da stress test”
La crescita delle quotazioni dell’oro nel dopo Brexit, che s’innesta su terreno già rialzista da inizio anno, non è destinata a invertire la rotta a breve: questa l’opinione dell’analista tecnico Maurizio Mazziero, fondatore della Mazziero Research. Dopo il ritorno vicino a quota 1.300 dollari l’oncia (1.328 al momento), segno che dopo il rimbalzo post Brexit alcuni investitori si stanno affrettando a realizzare i guadagni Mazziero sottolinea che “dopo un rialzo del 25% da inizio anno, l’oro ha ormai archiviato la lunga fase discendente che l’ha interessato dal 2011 al 2015. […] Il metallo giallo inoltre presenta un’assicurazione anche sulla svalutazione della moneta unica, sebbene si possa pensare il contrario per la spesso citata correlazione inversa con il dollaro; è sufficiente porre su un grafico le quotazioni dell’oro espresse in dollari e in euro per notare come, per un investitore europeo, il metallo giallo non si trovi lontano rispetto ai massimi di tutti i tempi, ma solo al di sotto del 10%”.
“L’oro si è mostrato un bene rifugio nel recente post-Brexit, è non vi è ragione per dubitare che, in dosi ragionevoli, continuerà ad essere utile nei portafogli anche contro il logorio degli stress test”.
Pertanto l’analista individua una reazione per futuri rialzi, più probabilmente, intorno ai 1.305 dollari l’oncia.
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