Panama Papers: rischio stangata sui “furbetti” italiani
ROMA (WSI) – Rischio stangata fiscale per i furbetti del Fisco coinvolti nello scandalo dei Panama Papers. Secondo quanto rivela il settimanale “L’Espresso” tutti quegli che italiani – circa 280 – risultanti titolari di 500 società offshore a Panama che hanno aderito alla voluntary disclosure, la procedura per la regolarizzazione dei capitali all’estero autodenunciandosi, avrebbero barato, dichiarando solo una parte dei loro patrimoni.
Decine i casi irregolari che sono stati scoperti dall’Agenzia delle entrate, e il rischio è quello di subire una maxi stangata visto che non potranno più fruire del condono fiscale.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.