Pasta contaminata da glifosato, aziende italiane sconfitte in tribunale
È la classica vittoria di Davide contro Golia: le associazioni dei consumatori l’hanno infatti avuta vinta in quella che i media avevano soprannominato “guerra del grano“. Il Tribunale Civile di Roma ha dato ragione all’Associazione di consumatori e produttori di grano duro del Mezzogiorno GranoSalus e all’associazione I Nuovi Vespri nella vicenda che vedeva accusati i grandi gruppi italiani dell’industria della pasta per il grano utilizzato, presumibilmente contaminato da glifosato e micotossine.
La diatriba è cominciata con un’inchiesta condotta in collaborazione con Aidepi, l’Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane, sui campioni di pasta di otto grandi marchi italiani, tra cui i celebri Barilla, De Cecco, Divella, La Molisana e Garofalo. Dalle analisi è emersa la presenza nella pasta di prodotti contaminanti, sebbene nei limiti previsti dalle normative dell’Unione Europea.
Le imprese, la cui immagine è stata danneggiata dai risultati della ricerca, avevano chiesto l’intervento dei magistrati, perché venissero rimossi alcuni articoli sulla faccenda apparsi sui siti Internet delle due associazioni. Ma la prima sezione civile di Roma ha stabilito che i contenuti contestati dai big della pasta “costituiscono legittima espressione del diritto di critica e di manifestazione del pensiero”. È il secondo ricorso sul caso, dopo quello di giugno, respinto dai giudici di Roma.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.