Periodo di deflazione è finito: ecco perché la Bce ha ridotto mole QE
Lo spettro di una deflazione è ormai lontano e il periodo di inflazione negativa è terminato per l’area euro: è questo il motivo per cui, secondo il membro del direttivo della Bce Jozef Makuch, l’istituto centrale di Francoforte ha fatto bene a ridurre la mole degli acquisti di titoli di Stato consentita nell’ambito del suo programma di Quantitative Easing. Tuttavia il forte rincaro del petrolio visto ultimamente pone dei rischi e c’è il pericolo, secondo Ardi Hansson, un altro esponente del board, che l’inflazione in Eurozona oltrepassi le stime della Bce.
Il valore dei bond (governativi e societari) acquistabili ogni mese dalla Bce è stato ridotto a 60 miliardi di euro da 80 miliardi, sebbene il piano di allentamento monetario straordinario sia stato prolungato di nove mesi, fino a dicembre 2017. Sul problema dell’inflazione ancora molto al di sotto degli obiettivi del 2% nell’area euro, Makuch ha spiegato che l’economia è dinamica e che l’inflazione tornerà su quei livelli nel 2019.
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Dopo un avvio negativo, Wall Street ha registrato un aumento grazie a dati sull’inflazione inferiori alle attese. Il PCE, misura preferita dalla Fed, è cresciuto meno del previsto, influenzando positivamente i mercati. Gli analisti prevedono una pausa nei tassi a gennaio e possibili tagli a marzo.
A dicembre 2024, la fiducia dei consumatori europei continua a calare. Secondo la stima flash della Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea, il sentiment dei consumatori nell’eurozona è sceso a -14,5 punti, peggio delle aspettative degli analisti. Anche l’indicatore complessivo dell’Unione Europea mostra un calo significativo.
La Spagna ha siglato un accordo con Airbus per l’acquisto di 25 nuovi aerei da combattimento Eurofighter, destinati a rinnovare la flotta esistente. Questo contratto segue un precedente accordo del 2022 e porta il totale a 115 velivoli.