Petrolio a oltre -5%, embargo US a greggio russo non fa temere ulteriore shock offerta
Vendite sul petrolio all’indomani del divieto statunitense sul petrolio russo. Le quotazioni di Brent e WTI segnano entrambe oltre -5% circa rispettivamente a 121$ e 117$.
Ieri il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha imposto un divieto immediato al petrolio russo. Tra gli investitori sta prevalendo la convinzione che tale mossa non dovrebbe accentuare di molto lo shock dell’offerta. L’Agenzia internazionale per l’energia ha affermato che potrebbe sfruttare ulteriormente le scorte di petrolio per alleggerire i prezzi.
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Seduta in chiaroscuro per le borse del Vecchio Continente. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina in rialzo dello 0,5% a 35.108 punti
A Wall Street, l’apertura è piatta con il settore tecnologico sotto pressione. Le dichiarazioni dell’AD di Nvidia, Jensen Huang, influenzano l’andamento dei titoli, mentre i titoli quantistici crollano. Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq registrano lievi perdite, mentre il prezzo del petrolio Wti al Nymex aumenta leggermente.
Negli Stati Uniti, il numero di nuovi richiedenti i sussidi di disoccupazione è diminuito nella prima settimana di gennaio, scendendo di 10.000 unità, contro le aspettative di un aumento. Questo rappresenta un miglioramento rispetto al picco di 6,9 milioni di richieste durante la pandemia.
Eni ha concluso l’acquisto di oltre 3,4 milioni di azioni proprie nell’ambito del programma di buyback, per un valore di quasi 45 milioni di euro. Questo porta il totale delle azioni riacquistate al 6,23% del capitale sociale. L’operazione ha influenzato il titolo in Borsa, che ha registrato un lieve calo.