Petrolio: Arabia Saudita riduce le esportazioni ad agosto
Nel mese di agosto, l’Arabia Saudita ha visto una significativa riduzione delle sue esportazioni di petrolio. Secondo i dati raccolti da Bloomberg, i flussi dal regno sono scesi a circa 5,6 milioni di barili al giorno, il livello più basso da marzo 2021, rispetto ai 6,3 milioni di barili al giorno del mese di luglio.
Le spedizioni verso le principali destinazioni, tra cui Cina e Stati Uniti, hanno raggiunto livelli minimi pluriennali. Questo avviene nel contesto di un’azione concertata da parte dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC) e dei suoi alleati, tra cui la Russia, per restringere l’offerta e sostenere il mercato, in particolare alla luce dei segnali di domanda fiacca da parte del principale consumatore di petrolio, la Cina.
A partire dal mese di luglio, l’Arabia Saudita si è impegnata a implementare un taglio unilaterale della produzione di 1 milione di barili al giorno, oltre alle restrizioni esistenti. Le cifre preliminari raccolte da Bloomberg, sebbene non confermate ufficialmente dall’Arabia Saudita, sono coerenti con quelle fornite dalle società di analisi Vortexa e Kpler.
Le spedizioni verso la Cina, il principale mercato del regno, sono diminuite a circa 1,3 milioni di barili al giorno, il livello più basso registrato dal giugno 2020. Le esportazioni saudite verso Giappone e Corea del Sud nel mese di agosto sono scese ai livelli più bassi dal 2017, anno in cui Bloomberg ha iniziato a monitorarle.
Ma non è solo l’Arabia Saudita ad avere ridotto le forniture nel mese di agosto. Anche il Kuwait, quinto produttore OPEC, ha registrato un calo a circa 1,5 milioni di barili al giorno, il livello più basso dal 2016. Le spedizioni verso la Cina, il principale acquirente di barili kuwaitiani, sono diminuite di circa il 45%.
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