Petrolio: Brent a $75 per prima volta in due anni, WTI oltre $73
Ieri per la prima volta in due anni, il Brent è volato fino a quota $75 al barile, per poi chiudere in rialzo dell’1,89%, a $74,90 al barile. Il contratto WTI è balzato del 2,82% a $73,66 al barile.
Questa mattina il WTI segna una variazione di appena +0,08% a $73,72 al barile, mentre il Brent sale dello 0,28% a $75,11.
La scorsa settimana un crescente gruppo di analisti (inclusi Glencore e Goldman Sachs) vedeva la possibilità di un ritorno del petrolio a quota 100 dollari, un livello visto l’ultima volta nel 2014.
A giustificare i futuri rialzi sarebbe, in particolare, la prospettiva di un’offerta contenuta in rapporto alla domanda che si farà avanti nei prossimi mesi.
Breaking news
Finale contrastato per le borse europee, frenate da petroliferi e tecnologici. A Piazza Affari, Ftse Mib in flessione dello 0,3%
ASML ha registrato un significativo calo degli ordini nel terzo trimestre, con prenotazioni di soli €2,6 miliardi vs €5,39 mld attesi
L’avvio di Wall Street è caratterizzato da incertezze mentre la stagione delle trimestrali bancarie prende il centro della scena. Gli utili di Goldman Sachs, Bank of America e Citigroup superano le aspettative, ma l’indice manifatturiero Empire State di ottobre mostra una contrazione inattesa. Gli investitori attendono discorsi chiave della Fed per ulteriori indicazioni.
Il gigante farmaceutico Johnson & Johnson ha registrato un incremento significativo degli utili nel terzo trimestre, superando le previsioni di mercato. Con un utile netto di 2,69 miliardi di dollari e un fatturato di 22,47 miliardi, la società prevede una solida performance anche per l’intero anno.