Petrolio: Brent schizza a 114$, UE valuta embargo del petrolio russo
Nuovo strappo al rialzo dei prezzi del petrolio a causa dei timori di un embargo europeo sulla produzione russa. Il futures sul Brent viaggia sui massimi di giornata in area 114,7 $, con un progresso giornaliero di oltre il 6 per cento.
A contribuire al rialzo dei prezzi c’è l’attesa per i colloqui di questa settimana tra i governi dell’Unione europea e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden volti a rafforzare la risposta dell’Occidente a Mosca sull’invasione dell’Ucraina. Tra le opzioni c’è un embargo petrolifero alla Russia.
Il Cremlino dal canto suo ha fatto presente come una decisione del genere influenzerebbe molto seriamente il mercato globale del petrolio, peggiorando gli equilibri energetici del continente europeo.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.