Petrolio continua a salire di prezzo prima della riunione cruciale dell’OPEC
Quando manca meno di un mese alla riunione dell’OPEC a Vienna, in calendario il 22 giugno, il petrolio continua a salire di livello. Il Brent scambia in progresso dello 0,67% ma non è riuscito – sotto il profilo tecnico – a violare la resistenza di 80 dollari (al momento vale 79,77 dollari al barile).
Crescono i timori legati a una domanda in calo, che sta influendo negativamente sul sentiment di mercato. Gli investitori nel petrolio preferiscono concentrarsi soprattutto sulla situazione drammatica in Venezuela e sulle difficoltà dei gruppi di trivellazione negli Stati Uniti.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.