Petrolio entrato in fase ribassista: -20% dai massimi del 2016
Le scorte di petrolio, specialmente negli Stati Uniti, continuano a salire e il petrolio ne paga le conseguenze nei mercati. Il contratto sul Wti è entrato in una fase orso, essendo del 20% sotto i massimi del ciclo del 2016.
I prezzi sono sotto i minimi toccati a metà aprile e le compagnie petrolifere continuano a iniettare più oro nero di quanto ne richiede il mercato. L’Iran ha inondato i mercati di nuovi barili dopo la fine delle sanzioni occidentatli. Non aiutano nemmeno le prospettive per l’economia.
I contratti sul Wti hanno fatto l’ingresso nel mercato orso quando hanno testato l’area dei $41,29 al barile, il 20% sotto i massimi giornalieri di $51,67 toccati in precedenza quest’anno. Il contratto sul Brent intanto cede 68 centesimi a quota 42,79 dollari al barile.
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Chiusura incolore ma sui massimi intraday per le borse europee dopo il core Pce Usa. A Piazza Affari, lieve flessione per il Ftse Mib
Dopo un avvio negativo, Wall Street ha registrato un aumento grazie a dati sull’inflazione inferiori alle attese. Il PCE, misura preferita dalla Fed, è cresciuto meno del previsto, influenzando positivamente i mercati. Gli analisti prevedono una pausa nei tassi a gennaio e possibili tagli a marzo.
A dicembre 2024, la fiducia dei consumatori europei continua a calare. Secondo la stima flash della Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea, il sentiment dei consumatori nell’eurozona è sceso a -14,5 punti, peggio delle aspettative degli analisti. Anche l’indicatore complessivo dell’Unione Europea mostra un calo significativo.
La Spagna ha siglato un accordo con Airbus per l’acquisto di 25 nuovi aerei da combattimento Eurofighter, destinati a rinnovare la flotta esistente. Questo contratto segue un precedente accordo del 2022 e porta il totale a 115 velivoli.