Petrolio, gli hedge fund aumentano scommesse rialziste
ROMA (WSI) – Tra le materie prime, i prezzi del petrolio hanno imboccato finalmente la via del recupero? Una cosa è certa, stando a quanto fa notare un articolo di Bloomberg. Da quando è stato siglato l’accordo preliminare per congelare la produzione ai livelli di gennaio da Arabia Saudita, Russia, Venezuela e Qatar, le quotazioni del contratto WTI sono balzate +14%. A incidere positivamente, anche l’offerta di crude negli Stati Uniti, che è scesa per la quinta settimana consecutiva.
Tali fattori hanno scatenato la corsa agli acquisti di gestori di fondi, hedge fund e altri speculatori in generale, che hanno aumentato le loro posizioni nette lunghe sui contratti futures e di opzioni relativi al WTI del 14%, al massimo dallo scorso novembre. I dati, resi noti dalla US Commodity Futures Trading Commission, sono relativi alla settimana terminata lo scorso 23 febbraio. In quella settimana, il WTI è balzato +9,7% a $31,87 al barile sul Nymex.
Oggi ha superato anche la soglia di $33 al barile.
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Wall Street apre in modo stabile con l’attenzione rivolta a Nvidia, che pubblicherà i risultati trimestrali. Gli investitori monitorano da vicino la domanda dei nuovi chip Blackwell per l’IA, mentre le tensioni geopolitiche continuano a influenzare i mercati.
Negli Stati Uniti, le domande di mutuo sono in aumento, con un incremento dell’1,7% nell’indice delle richieste di mutuo ipotecario nella settimana del 15 novembre. Anche le richieste di rifinanziamento e nuove domande mostrano una crescita significativa, secondo la Mortgage Bankers Associations (MBA). I tassi sui mutui trentennali sono saliti al 6,90%.