Petrolio in aumento grazie a tagli OPEC+ e scorte USA in calo
Il prezzo del petrolio è aumentato oggi, dirigendosi verso il terzo guadagno settimanale consecutivo, principalmente grazie agli ulteriori tagli alla produzione previsti dall’OPEC+ e al calo delle scorte petrolifere statunitensi. Questi fattori hanno attenuato i timori riguardo la crescita economica globale.
Brent e greggio statunitense hanno entrambi registrato un incremento di oltre il 6% durante questa settimana, in seguito all’impegno dell’OPEC e dei suoi alleati, tra cui la Russia (gruppo noto come OPEC+), di ridurre la produzione petrolifera in maniera sorprendente. Tuttavia, i guadagni di giovedì sono stati limitati dai deboli dati economici statunitensi, che hanno sollevato preoccupazioni sulla crescita economica. Il Brent è salito dello 0,4% a $85,30 al barile, mentre il greggio statunitense West Texas Intermediate ha guadagnato lo 0,4% a $80,93. Venerdì non sono previsti scambi a causa della festività del Venerdì Santo.
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Seduta positiva per le borse europee, grazie anche all’andamento positivo di Wall Street in scia alla riunione della Fed.
La Federal Reserve annuncia un significativo taglio dei tassi di interesse, il primo in quattro anni, con possibili ulteriori riduzioni entro fine anno. I mercati reagiscono positivamente, con forti guadagni per i principali indici statunitensi e un incremento della propensione al rischio che favorisce i titoli tecnologici.
La sterlina britannica ha raggiunto i massimi da marzo 2022 in seguito alla decisione della Banca d’Inghilterra di mantenere invariato il tasso d’interesse al 5%. La valuta si è rafforzata sia contro il dollaro che l’euro, in un contesto di politiche monetarie divergenti tra la BoE e la Federal Reserve americana.
Il comitato di politica monetaria della Banca Centrale della Turchia ha deciso di mantenere invariato il tasso di riferimento al 50%, nonostante l’analisi degli indicatori inflazionistici e la domanda interna in rallentamento.