Petrolio in calo, riflettori su Cina e Medio Oriente
Il petrolio ha registrato una flessione dopo che il briefing del Ministero delle Finanze cinese di sabato non ha presentato dettagli numerici sui nuovi incentivi per stimolare il consumo nel più grande importatore del mondo.
Il Brent è sceso di quasi il 2% all’inizio della seduta prima di riprendersi e scambiare in prossimità dei 78 dollari al barile, mentre il Wti è sceso sotto i $75. Nonostante le promesse di Pechino per un maggiore sostegno nel settore immobiliare e l’accenno a un maggiore indebitamento governativo, il briefing non ha prodotto la cifra in dollari per nuovi stimoli fiscali che i mercati si aspettavano.
Nel frattempo, gli operatori del petrolio continuano a monitorare la risposta di Israele all’attacco missilistico balistico dell’Iran del 1° ottobre. Secondo una relazione, i potenziali obiettivi sarebbero stati ridotti a infrastrutture militari ed energetiche. Nel fine settimana, un attacco di droni di Hezbollah ha ucciso quattro soldati israeliani, mentre il Pentagono ha dichiarato che avvierà un avanzato sistema di difesa missilistica e truppe associate per supportare il proprio alleato.
Breaking news
TSMC sta espandendo la propria presenza globale con nuovi impianti in Europa, mirando al mercato dei chip per l’intelligenza artificiale.
Francia sotto la lente di Fitch che taglia l’outlook a negativo da stabile, mettendo in evidenza un aumento dei rischi di politica fiscale
Inflazione Cina sotto la lente: il dato ha mostrato una frenata a settembre a +0,4% a/a. -2,8% a/a per PPI
Pochi gli spunti macro in avvio di settimana. L’agenda macro di lunedì 14 ottobre vede in primo piano la bilancia commerciale cinese