Petrolio KO, WTI e Brent -10% da inizio anno. Gas naturale Usa in picchiata di oltre -50%
La paura per l’arrivo di una recessione ha messo KO i prezzi del petrolio.
Nella sessione di ieri, il WTI Crude scambiato sul Nymex è crollato del 5,29% a $71,66 al barile, scivolando al valore minimo di chiusura dal 24 marzo scorso.
Da segnalare che il contratto WTI sul petrolio ha registrato un tonfo del 10,7% dall’inizio dell’anno.
Il petrolio Brent è capitolato del 5,03% a $75,32, confermando una perdita superiore al 12% dall’inizio del 2023.
Focus anche sui prezzi del gas naturale Usa, che sono scivolati di oltre il 50% nel 2023, chiudendo la sessione della vigilia poco al di sopra della soglia dei 2 dollari.
Breaking news
Finale perlopiù positivo per le borse europee, con il Ftse Mib di Piazza Affari in progresso dello 0,47% a 35.204,26 punti. Balzo di Iveco Group (+6,2%), ben intonate anche Moncler (+2,1%) e Brunello Cucinelli (+2,6%), quest’ultima dopo i dati sui ricavi del terzo trimestre. In calo invece Saipem (-3,4%), deboli Diasorin (-0,9%) ed Eni (-0,4%). […]
La seduta di Wall Street apre in rialzo grazie alla spinta di Apple e Netflix, con il Nasdaq in crescita. Nonostante una chiusura leggermente in calo ieri, i principali indici mostrano segni positivi grazie a dati macroeconomici favorevoli. Tuttavia, il petrolio Wti segna una diminuzione del prezzo al Nymex.
Il mercato edilizio americano ha subito una contrazione a settembre 2024, con un calo dello 0,5% nei nuovi cantieri avviati e una diminuzione del 2,9% nei permessi edilizi. Le aspettative degli analisti prevedevano un calo meno marcato nei permessi.
I mercati azionari cinesi hanno chiuso in netto rialzo, con l’indice Hang Seng di Hong Kong in aumento del 3,61% e lo Shanghai Composite del 2,91%. Questo avviene dopo le nuove misure di finanziamento della banca centrale cinese. Il PIL del terzo trimestre è cresciuto del 4,6%, superando le previsioni, ma non ha influenzato negativamente le contrattazioni.