Petrolio, nessun accordo tra Venezuela e Arabia Saudita
RIYAD (WSI) – Fumata nera in seguito all’incontro di ieri pomeriggio tra il ministro del petrolio saudita, Ali al-Naimi e il suo collega venezuelano, Eulogio del Pino. Non ci sarà alcun taglio alla produzione di greggio.
Se Naimi ha definito il meeting “un successo” e parlato di “atmosfera positiva”, del Pino su Twitter ha scritto che Paesi Opec e non-Opec “devono raggiungere un consenso per portare stabilità ai mercati globali” ma non ha parlato né di un possibile accordo né ha mai menzionato Naimi.
Il crollo dei prezzi del petrolio ha messo in ginocchio alcune economie come appunto il Venezuela, dove il petrolio prodotto nel Paese è prezzato a 25,27 dollari al barile.
Intanto Teheran – come ha annunciato il ministro del petrolio Bijan Zanganeh – ha in programma di vendere 300 mila barili di petrolio al giorno all’Europa.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.