Petrolio: prezzi in recupero dopo tonfo vigilia, WTI sotto $70 al barile
Tonfo per i prezzi del petrolio, con il contratto WTI scambiato a New York che ha bucato ieri la soglia di $70 al barile, scivolando del 4,07%, ovvero di $2,94, a $69,38 al barile.
Il valore di chiusura è stato il più basso dal mese di giugno.
Sotto pressione anche il Brent, che ha perso il 3,76%, o 2,90 dollari, per chiudere la giornata di contrattazioni a $74,30 al barile.
I contratti segnano ora un lieve recupero. Il WTI sale alle 7.10 circa ora italiana dello 0,32%, a quota $69,61 al barile, mentre il Brent avanza dello 0,30%, a $74,55 al barile.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.