Petrolio: prezzi rimbalzano, dopo sell off della scorsa settimana
Le quotazioni del greggio riprendono quota dopo i nuovi episodi di tensione nello Stretto di Hormuz, passaggio chiave per il trasporto di greggio. Nel week end, i Guardiani della rivoluzione dell’esercito iraniano hanno annunciato il sequestro di una petroliera britannica, la Stena Impero.
Le quotazioni del greggio questa mattina salgono di circa due punti percentuali portando il Wti nella consegna settembre a 56,9 dollari al barile e il Brent settembre a 63,8 dollari al barile: il rimbalzo odierni arriva dopo una settimana di forte correzione dei prezzi con un calo superiore al 7% per il Brent e vicino al 9% per il Wti.
Breaking news
Piazza Affari chiude debole con le altre borse europee. I dati Usa su inflazione core Pce e Pil rafforzano la visione cauta della Fed
Wall Street apre senza grandi variazioni in una giornata caratterizzata dalla pubblicazione di importanti dati macroeconomici, con particolare attenzione all’indice Pce sull’inflazione, preferito dalla Federal Reserve. In vista del Ringraziamento, i mercati saranno chiusi domani e opereranno in modalità ridotta venerdì. Dopo un inizio stabile, il Dow Jones registra un lieve incremento, mentre S&P 500 e Nasdaq mostrano leggere perdite. Il petrolio Wti segna un aumento marginale al Nymex.
Negli Stati Uniti, le richieste di mutui sono in aumento grazie al calo dei tassi d’interesse per la prima volta in oltre due mesi. Secondo la Mortgage Bankers Association, le richieste totali sono cresciute del 6,3%. Le domande di mutuo per l’acquisto di una casa sono particolarmente in crescita, registrando un aumento del 12% rispetto alla settimana precedente.
Stellantis annuncia la chiusura della fabbrica di Luton, concentrando la produzione a Ellesmere Port per allinearsi alla transizione verso i veicoli elettrici nel Regno Unito. La decisione, influenzata dalle politiche del governo britannico, mette a rischio 1.100 posti di lavoro, ma promette nuove opportunità a Ellesmere Port.