Petrolio, proseguono le vendite. Wti sotto quota $60
Continua la fase dei debolezza del petrolio con i Wti che resta sotto i 60 dollari al barile (59,15 dollari al barile con un lieve calo dello 0,39%). Il Brent cede lo 0,3% a 66,29 dollari. Sui prezzi pesano i timori attorno a una possibile svolta nelle trattative commerciali tra Usa e Cina al G20 e timori di un’ampia offerta nonostante la prospettiva di continue riduzioni della produzione di petrolio da parte dell’Opec.
Trump ha lasciato aperta la porta alla possibilità che un accordo possa essere raggiunto durante il G20 del weekend in Giappone, ma ha detto che imporrà nuovi dazi alla Cina se non si raggiungerà un accordo commerciale con il leader cinese Xi Jinping.
“Un collasso delle trattative avrà un impatto negativo sia sul mercato finanziario sia sul petrolio, ma l’ondata di vendite di asset rischiosi dovrebbe avere vita breve”, ha detto alla Reuters Tamas Varga di PVM, aggiungendo che “Gli investitori che sperano in un rialzo del petrolio dovrebbero aspettare almeno fino alla metà della prossima settimana, prima di accelerare le vendite”.
Breaking news
Giornata positiva per le borse europee, con il Ftse Mib di Piazza Affari che chiude in rialzo dell’1,9% a 34.358 punti. Volano Mps e Tim
Wall Street ha aperto con un lieve rialzo, influenzata da dati sull’inflazione e speculazioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. Il dollaro si rafforza, mentre il petrolio registra un aumento significativo.
Negli Stati Uniti, il numero di richieste di sussidi di disoccupazione ha visto una diminuzione significativa, segnando il livello più basso da maggio. Questo dato sorprende positivamente le aspettative degli analisti.
La Commissione europea ha imposto a Booking Holdings di adeguarsi al Digital Markets Act, modificando il ruolo di Booking.com nel settore turistico. Le aziende ora possono differenziare prezzi e condizioni su diversi canali di vendita online, promuovendo una maggiore equità e apertura nel mercato digitale.