Petrolio schizza a +7%, Biden verso divieto import greggio russo
Nuovo strappo al rialzo del petrolio. I futures su Brent e WTI viaggiano entrambi sui massimi di giornata in rialzo del 7% circa con quotazioni rispettivamente a 131,8$ e 127,5$. A dare nuovo slancio ai prezzi dell’oro nero è l’imminente annuncio di sanzioni formali statunitensi contro le importazioni di petrolio russe.
Gli Stati Uniti sarebbero infatti pronti ad annunciare già oggi la decisione di imporre il divieto alle importazioni di petrolio russo, gas naturale e carbone dalla Russia. Stando a quanto riferisce l’agenzia Bloomberg, la decisione è stata presa in consultazione con gli alleati europei, che però non si uniranno a tale sanzione.
“Mentre gli Stati Uniti sembrano muoversi rapidamente verso un divieto, dovremo tenere più d’occhio l’Europa, dato che importa una parte significativa del petrolio russo, mentre solo circa il 3% delle importazioni di greggio degli Stati Uniti proviene dalla Russia”, rimarca ING.
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Negli Stati Uniti, le domande di mutuo sono in aumento, con un incremento dell’1,7% nell’indice delle richieste di mutuo ipotecario nella settimana del 15 novembre. Anche le richieste di rifinanziamento e nuove domande mostrano una crescita significativa, secondo la Mortgage Bankers Associations (MBA). I tassi sui mutui trentennali sono saliti al 6,90%.
I mercati asiatici chiudono in rialzo, con Hong Kong e Cina continentale in attesa dei risultati di Nvidia. L’indice Hang Seng e l’Hang Seng Tech registrano guadagni, sostenuti dai settori tecnologico e farmaceutico.
A settembre, la produzione nel settore delle costruzioni nell’area euro è calata dello 0,1% rispetto ad agosto, mentre in Italia è cresciuta del 2,2%. Questi dati, riportati da Eurostat, evidenziano una tendenza negativa per l’area euro, nonostante l’Italia mostri segnali di ripresa.
Avvio positivo per le borse europee, compresa Piazza Affari. Oggi report salari Bce e stasera trimestrali