Piano UniCredit 2022-2024: ‘€1,1 miliardi di ricavi netti in più per portare redditività sopra il costo del capitale’
“Per il 2022 l’Utile netto è previsto al di sopra di €3,3 miliardi (sostanzialmente invariato rispetto alla nostra ultima guidance per il 2021, ricalcolata sulla base della nuova definizione di Utile netto)”. E’ quanto emerge dal piano strategico di UniCredit 2022-2024 “UniCredit Unlocked” reso noto dalla banca guidata da Andrea Orcel.
Si prevedono “€1,1 miliardi di ricavi netti in più per portare la redditività sopra il costo del capitale, principalmente grazie alle commissioni e a un recupero nella quota di mercato”
Sul fronre costi, il target è “ottenere entro il 2024 una riduzione di costi di €0,5 miliardi in valore assoluto, al netto di €0,6 miliardi di investimenti (Digital & Data e business) e di €0,5 miliardi di inflazione”.
Previsti “investimenti per €2,8 miliardi in Digital & Data nell’arco del piano” mentre nella voce “capitale allocato”, si legge che l’obiettivo è “generare capitale organicamente per circa 150 punti base all’anno grazie alla crescita della redditività e ad un modello a basso assorbimento di capitale, all’allocazione ottimale del capitale e alla gestione attiva del portafoglio trainata dalla massimizzazione del RoTE”.
Breaking news
La banca centrale russa ha deciso di mantenere il tasso di riferimento al 21%, contrariamente alle aspettative di un aumento. L’inflazione elevata ha portato l’indice dei prezzi al consumo all’8,9% a novembre. Altre banche centrali, come la BCE e la Federal Reserve, hanno invece effettuato modifiche ai tassi.
A ottobre, l’industria italiana ha visto un aumento del fatturato dello 0,5% in valore e dello 0,8% in volume, trainato dal mercato interno, mentre il mercato estero ha registrato una flessione. Su base annua, si osserva un calo generale del fatturato, nonostante un giorno lavorativo in più rispetto all’anno precedente.
La Borsa di Tokyo conclude la sessione in ribasso a causa delle preoccupazioni legate alle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e ai conflitti in Medio Oriente. Anche i dati sull’inflazione superiore alle attese hanno influenzato negativamente il mercato, impattando sui titoli bancari. L’indice Nikkei e il Topix registrano flessioni.
Avvio debole a Piazza Affari, nell’ultima seduta di una settimana volatile per l’azionario. Quasi tutti i titoli del Ftse Mib in rosso.