Piazza Affari (+2%) svetta in Europa
Chiusura in rialzo per i listini azionari europei, sostenuti anche dall’andamento positivo di Wall Street, con il Ftse Mib in rialzo del 2% a 26.575 punti. Tra le big di Piazza Affari, acquisti soprattutto su Recordati (+4,8%), Unicredit (+4,6%) e Intesa Sanpaolo (+3,5%). In calo invece Moncler (-2,3%), debole Inwit (-0,5%).
Giornata ricca di dati macro, tra cui spiccano i prezzi al consumo dell’eurozona. Secondo la stima preliminare di maggio, l’inflazione ha rallentato oltre le attese, dal 7,0 al 6,1%, con il Cpi core in discesa dal 5,6% al 5,3%. Numeri che non impediranno alla Bce di alzare ancora i tassi di interesse nella riunione del 15 giugno, come ribadito dalla presidente Christine Lagarde.
Gli indici Pmi europei sull’attività manifatturiera hanno evidenziato un peggioramento ulteriore a maggio. Negli Usa, il report Adp sui nuovi impieghi nel settore privato ha mostrato un incremento oltre le attese, aspettando i non farm payrolls di domani, mentre l’ISM manifatturiero ha segnalato il settimo mese consecutivo di contrazione, attestandosi a 46,9 punti.
Intanto, l’accordo per l’innalzamento del tetto del debito statunitense è atteso al Senato dopo aver ricevuto l’approvazione della Camera.
Nel comparto obbligazionario, spread Btp-Bund in calo a 182 bp dopo l’ampliamento di ieri, con il decennale italiano in discesa al 4,07%. Sul Forex, euro/dollaro in rialzo a 1,074 mentre fra le materie prime il petrolio (Brent) risale a 74,6 dollari al barile, in attesa della riunione dell’Opec+ di questo fine settimana.
Con riferimento alla prossima ottava, sono attesi altri dati macro relativi al commercio cinese, il Pil dell’eurozona, i Pmi servizi europei e l’ISM non manifatturiero statunitense. In calendario anche le riunioni della banca centrale australiana RBA e della Bank of Canada.
Breaking news
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.
A settembre, i prezzi all’importazione in Italia hanno registrato una diminuzione dello 0,7% su base mensile e dello 0,5% su base annua, principalmente a causa del calo dei prezzi dei prodotti energetici. L’Istat evidenzia questo nuovo trend di ribasso che si discosta dall’aumento dell’1% osservato ad agosto, rendendo evidente l’influenza dei mercati energetici sull’economia italiana.