Piazza Affari apre in calo, arretra Mediobanca
Partenza in calo per le borse europee, a Piazza Affari Ftse Mib in calo dello 0,8% a 34.060 punti. Denaro su Leonardo (+1%), Tenaris (+0,9%) e Iveco (+0,7%), male Mediobanca (-6,4%) dopo i risultati.
L’inflazione armonizzata della Germania si è confermata al 2,4% mentre i salari nel Regno Unito hanno registrato una crescita superiore alle attese, rafforzando la visione cauta della BoE nel tagliare i tassi.
In programma oggi l’indice Zew e gli interventi di alcuni esponenti della Bce (Rehn, Centeno, Cipollone) e della Fed, tra cui i membri votanti Waller e Barkin.
Focus già proiettato agli appuntamenti dei prossimi con l’inflazione americana (domani) e un discorso del presidente della Fed, Jerome Powell (giovedì). Attenzione anche alla seconda lettura del Pil dell’eurozona, i verbali della Bce (sempre giovedì) e le vendite al dettaglio Usa (venerdì).
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 127 punti base, con il decennale italiano al 3,61% e il benchmark tedesco al 2,34%.
Fra le materie prime il petrolio Brent resta a ridosso dei 72 dollari al barile mentre l’oro perde ancora terreno a 2.604 dollari l’oncia.
Sul Forex, il biglietto verde continua a rafforzarsi nei confronti delle altre valute. Il cambio euro/dollaro scende a 1,063 e il dollaro/yen si deprezza a 153,75.
Fra le criptovalute il Bitcoin aggiorna i record e viaggia sopra quota 89 mila dollari.
Breaking news
Finale positivo a Piazza Affari, nonostante i ribassi delle banche. Male gli indici Pmi, torna in voga taglio tassi Bce da 50 bp
Gli indici di Wall Street mostrano andamenti contrastati mentre gli investitori valutano i dati macroeconomici dell’eurozona e le possibili nomine del presidente eletto Trump. L’attenzione è anche rivolta ai dati PMI e alla fiducia dei consumatori negli USA, con il mercato che specula su un possibile taglio dei tassi da parte della Fed.
Ferrari ha acquistato 18.671 azioni ordinarie sul New York Stock Exchange come parte del suo programma di riacquisto azionario. L’acquisto rientra nella quinta tranche di un piano pluriennale da 2 miliardi di euro previsto fino al 2026.
Bosch, il leader mondiale nella fornitura di componenti per autoveicoli, ha dichiarato l’intenzione di ridurre 5.550 posti di lavoro a livello globale, principalmente in Germania, a causa delle sfide nel mercato delle auto nuove. La produzione globale di veicoli è prevista stagnare o diminuire leggermente, influenzata dalla domanda calante, dalla transizione ai veicoli elettrici e dalla crescente concorrenza cinese.