Piazza Affari archivia la seduta in calo (-0,3%)
Chiusura in ordine sparso per le borse europee, mentre Wall Street scambia in calo malgrado i conti positivi delle banche, frenato da titoli dei chip e petroliferi. A Piazza Affari, Ftse Mib in flessione dello 0,3% a 34.578 punti con Telecom Italia (+2,1%), Hera (+1,9%) e Unipol (+1,8%) in luce mentre arretrano Eni (-2,7%) e Stm (-3,2%).
Goldman Sachs, Citigroup e Bank of America hanno riportato risultati sopra le attese grazie ai ricavi da trading e alle commissioni nel terzo trimestre. Tuttavia, i mercati scontano un declino nel comparto dei semiconduttori dopo gli ordinativi deludenti di Asml e un calo del settore oil dopo le indiscrezioni secondo cui Israele non attaccherà le infrastrutture petrolifere dell’Iran.
A Wall Street l’attenzione resta focalizzata sulle trimestrali, mentre in Europa si attese il meeting della Bce di giovedì. I mercati scommettono su un taglio da 25 punti base e attendono indicazioni da Lagarde sulle mosse future. Segnali di miglioramento, intanto, dall’indice Zew tedesco e dalla produzione industriale dell’eurozona.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riduce a 123 punti base, con il decennale italiano in calo al 3,46% e il benchmark tedesco al 2,23%.
Fra le materie prime, il petrolio Brent perde quasi il 5% a 73,8 dollari al barile mentre l’oro risale oltre i 2.660 dollari l’oncia. Sul Forex, cambio euro/dollaro a 1,09 e dollaro/yen a 149,3.
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.