Piazza Affari, banche italiane lanciano la rimonta: +1,6% l’indice settoriale
Dopo i timori legati alla situazione traballante di Banca Carige, a preoccupare gli investitori ora è il ritorno dell’incubo Mps. Ieri il titolo della banca senese a Piazza Affari è sceso dello 0,7% al minimo storico di 1,21 euro e tutta la banca vale appena 1,38 miliardi. Oggi il titolo tenta il rimbalzo dopo un avvio in sordina e chiude in progresso dell’1,73% a 1,232 euro. L’indice settoriale bancario ha chiuso con un progresso analogo a Piazza Affari (+1,6%).
Il settore ha iniziato a invertire rotta verso le 11. Nelle prime due sedute della settimana, nonostante lo spread Btp-Bund si sia mantenuto stabile sotto i 250 punti base, l’attenzione del mercato è restata ancora concentrata sulla copertura dei crediti deteriorati da parte delle banche italiane, dopo che la stampa ha riportato nuovi dettagli sulle modalità e le tempistiche con cui gli istituti devono arrivare a una copertura integrale (sia per lo stock sia per i nuovi flussi) in base alle indicazioni (non vincolanti) della Bce.
Le principali banche italiane, tuttavia, nei giorni scorsi hanno rassicurato sugli impatti poco significativi legati alle richieste severe di Mario Draghi. A scattare in avanti sono quasi tutti i titoli del Ftse Mib, con UniCredit (+2,2% a 10,63 euro), Ubi (+0,9% a 2,36 euro), Banco Bpm (+0,9% a 1,82 euro) e Intesa Sanpaolo (+1,2% a 2,05 euro). In controtendenza Bper (-1,4% a 3,01 euro), mentre viaggia sulla parità a 7,87 euro Mediobanca. Tra le Mid Cap tenta un recupero anche Mps (+1,3 % a 1,23 euro), mentre prevalgono le vendite su Popolare Sondrio (-0,6% a 2,50 euro), su Credem (-0,6% a 5,07) e, soprattutto, su Creval (-2,5% a 0,0626 euro).
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