Piazza Affari chiude a -0,%, in calo rendimenti bond governativi
Chiusura contrastata per le borse europee, con il Ftse Mib in calo dello 0,35% a 33.987 punti. A Piazza Affari, tracollo di Amplifon (-6,5%), su cui BofA ha tagliato il target price da 42 a 40 euro, pur confermando il giudizio Buy. In calo Telecom Italia (-3,1%) mentre avanza Stm (+2,2%) in scia all’outlook sorprendente di Samsung per il secondo trimestre.
Focus sull’esito delle elezioni nel Regno Unito, con una schiacciante vittoria dei laburisti, e i dati macro statunitensi sul mercato del lavoro. I nonfarm payrolls sono diminuiti a 206 mila, con una netta revisione dei mesi precedenti, pur superando le attese di 190 mila, mentre il tasso di disoccupazione è salito inaspettatamente al 4,1% e la crescita dei salari medi orari ha rallentato al 3,9%.
Numeri che hanno rafforzato la prospettiva di un taglio dei tassi a settembre da parte della Fed, cui potrebbe seguire un’altra riduzione entro fine anno.
In Europa, la produzione industriale di Germania e Francia ha deluso le attese, sollevando preoccupazioni per le due economie principali dell’eurozona, mentre in Italia le vendite al dettaglio sono cresciute dello 0,4% a maggio.
La prossima settimana, riflettori puntati sui risultati del secondo turno francese (lunedì), l’audizione semestrale di Powell presso la Commissione bancaria del Senato (martedì) e il dato di giugno sull’inflazione Usa (giovedì).
I dati americani di oggi hanno innescato una forte discesa dei rendimenti obbligazionari, che si è estesa anche all’Europa. Lo spread Btp-Bund si attesta a 138 bp, con il decennale italiano in calo al 3,93% e il benchmark tedesco al 2,55% circa.
Tra le materie prime, il petrolio guadagna ancora terreno in scia al calo delle scorte statunitensi e all’impatto dell’uragano Beryl, con il Brent a 87,8 dollari al barile. L’oro spot sale oltre i 2.380 dollari l’oncia.
Sul Forex, il cambio euro/dollaro tiene in area 1,083 e la sterlina si rafforza a 1,278 dollari dopo l’esito delle urne e il job report Usa. Il dollaro/yen cala leggermente a 160,7 in attesa di capire le prossime mosse della Bank of Japan.
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In Germania l’indice dei prezzi alla produzione (PPI) ha registrato una flessione dell’1,1% su base annua nel mese di ottobre