Piazza Affari chiude in positivo (+0,4%) nonostante Tim (-4,3%)
Finale poco mosso per le borse europee, al termine di una giornata nervosa. Piazza Affari archivia gli scambi sopra la parità, con il Ftse Mib in rialzo dello 0,4% a 27.745 punti. Acquisti in particolare su Recordati (+5,4%), Banco Bpm (+4,3%) e Nexi (+2,7%), mentre arretrano Unipol (-1%), Cnh (-1,4%) e Telecom Italia (-4,3%), con quest’ultima frenata dalle offerte sotto le attese per la rete e dallo scontro fra il socio Vivendi e i vertici, esploso ieri in assemblea.
Lievi ribassi per il momento a Wall Street, dopo una serie di risultati corporate in chiaroscuro e di dati macroeconomici da valutare in ottica di crescita economica e politica monetaria. L’indice Pmi composito di aprile negli Usa è salito ai massimi da quasi un anno, alimentando i timori per l’inflazione.
In Europa, la dinamica positiva dei servizi ha compensato l’inatteso peggioramento del manifatturiero, che resta in contrazione.
Sull’obbligazionario, spread Btp-Bund sostanzialmente invariato a 186 bp, con il decennale italiano in aumento verso il 4,35%, in attesa del verdetto di S&P sull’Italia, che dovrebbe lasciare invariato il rating a BBB con outlook stabile.
L’euro/dollaro continua ad oscillare in area 1,097 mentre il petrolio (Brent) avanza a 81,6 dollari al barile ma rimane in perdita di circa il 5% nella settimana.
Per la prossima ottava, focus sul Pil degli Usa e dell’eurozona, oltre all’inflazione di Francia, Germania e Spagna. Da seguire anche l’indice PCE core, l’indicatore preferito della Fed per monitorare l’andamento dei prezzi. Entra nel vivo la stagione di trimestrali Usa, mentre in Europa sono attesi i primi risultati nel settore delle banche e dell’energia.
Breaking news
Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.