Piazza Affari chiude invariata, sottotono Enel (-3,9%)
Seduta senza una direzione precisa per le borse del Vecchio Continente. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina invariato a 27.626 punti, con Enel in calo del 3,9% dopo l’annuncio della nomina di Cattaneo come Ad. Vendite anche su Finecobank (-1,7%), Banca Generali (-1,7%) e Terna (-1,6%). In rialzo invece Moncler (+4,45%), in un comparto del lusso positivo in scia ai conti di Lvmh. Bene anche Leonardo (+3,2%) e Amplifon (+2,5%).
Sull’obbligazionario, spread Btp-Bund poco mosso a 184 bp, con il decennale italiano al 4,21%. L’euro/dollaro torna sopra quota 1,1 mentre il petrolio (Brent) scende sotto gli 87 dollari al barile.
Tonica Wall Street nelle prime ore di contrattazioni, dopo i dati sui prezzi alla produzione che hanno evidenziato una riduzione mensile dello 0,5% e un rallentamento della crescita su base annua al 2,7%. Diffuse anche le richieste di sussidi di disoccupazione, in aumento a 239 mila unità.
Il tutto all’indomani del report sui prezzi al consumo e della pubblicazione delle minute della Fed, che hanno consolidato l’ipotesi di un altro rialzo dei tassi di 25 punti base a maggio e un ridimensionamento delle aspettative sul tasso terminale. Ora lo sguardo si sposta ora sulla stagione di trimestrali che prenderà il via domani.
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Seduta in calo per le borse europee e per Piazza Affari, all’indomani della riunione della Fed. Sul Ftse Mib arretrano soprattutto Tim e Stm
L’apertura di Wall Street segna un rialzo dopo i cali dei giorni scorsi dovuti alle previsioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. La Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha abbassato le previsioni di ulteriori tagli per il 2025 a causa dell’inflazione in aumento. Dopo il crollo di ieri, oggi il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq mostrano segni di ripresa.
L’economia statunitense ha registrato un incremento del PIL del 3,1% nel terzo trimestre del 2024, superando le stime precedenti. I consumi hanno mostrato una forte crescita, mentre i profitti delle aziende hanno subito una leggera flessione. L’indice dei prezzi PCE è diminuito, indicando una bassa inflazione.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti sono scese più del previsto nella settimana al 13 dicembre, con un totale di 220 mila unità. Questo dato ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un calo a 229 mila unità. La media delle ultime quattro settimane si è stabilizzata a 225.500 unità, evidenziando un quadro più accurato dello stato del mercato del lavoro.