Piazza Affari: corrono Mediobanca e Generali dopo voci interesse Elliott
Dopo Tim e il Milan il fondo americano Elliott avrebbe messo nel suo mirino Mediobanca ma l’obiettivo vero sono le Generali.
Lo scrive oggi Repubblica secondo cui il fondo attivista guidato da Paul Singer avrebbe rilevato una quota del capitale di Mediobanca pari all’1%, con l’intento di incrementarla in futuro. Obiettivo sarebbe quello di riformare la governance dell’istituto, portando alla scissione del 13,2% detenuto da decenni nel capitale di Generali. La quota sarebbe poi distribuita direttamente ai soci della banca. Secondo Elliot questa operazione potrebbe creare ulteriore valore per Mediobanca.
La Repubblica inoltre ha aggiunto che il fondo di Paul Singer potrebbe essere affiancato da un altro soggetto. In ogni caso si tratterebbe di una nuova avanzata di Singer sull’Italia. A Piazza Affari le voci di interesse di Elliott fanno bene ai titoli di Generali e Mediobanca, saliti rispettivamente a +1,7% e +2%.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.