Piazza Affari inizia in rosso con Leonardo e Prysmian in vetta
Ribassi frazionari per le borse europee in avvio, all’indomani del meeting della Bce. A Piazza Affari, il Ftse Mib arretra dello 0,5% in area 34.300 punti, con Leonardo (+1,3%), Prysmian (+1,2%) e Moncler (+0,5%) in evidenza mentre calano Stellantis (-1,3%), Hera (-1,2%) e Nexi (-1,1%).
Ieri la Bce ha lasciato i tassi fermi, come da attese, sottolineando che le pressioni interne sui prezzi rimangono elevate, così come l’inflazione dei servizi. La presidente Lagarde, incalzata su un nuovo taglio dei tassi a settembre, ha affermato che la decisione rimane aperta e che non esiste un percorso predefinito.
Ieri sera sono usciti i conti di Netflix che ha registrato nel secondo trimestre un utile per azione di 4,88 dollari su ricavi di 9,56 miliardi di dollari, contro attese per 4,74 dollari su 9,53 miliardi. I ricavi sono aumentati di quasi 17% rispetto a un anno prima, l’utile netto è cresciuto del 44% a 2,15 miliardi di dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund risale a 130 bp con il decennale italiano al 3,7% e il benchmark tedesco al 2,4%.
Tra le materie prime, il petrolio Brent risale a 83,6 dollari al barile. L’oro ritraccia dai massimi storici a 2.420 dollari l’oncia.
Sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta a 1,088 mentre il dollaro/yen si trova a 157.
Breaking news
Seduta in calo per le borse europee e per Piazza Affari, all’indomani della riunione della Fed. Sul Ftse Mib arretrano soprattutto Tim e Stm
L’apertura di Wall Street segna un rialzo dopo i cali dei giorni scorsi dovuti alle previsioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. La Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha abbassato le previsioni di ulteriori tagli per il 2025 a causa dell’inflazione in aumento. Dopo il crollo di ieri, oggi il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq mostrano segni di ripresa.
L’economia statunitense ha registrato un incremento del PIL del 3,1% nel terzo trimestre del 2024, superando le stime precedenti. I consumi hanno mostrato una forte crescita, mentre i profitti delle aziende hanno subito una leggera flessione. L’indice dei prezzi PCE è diminuito, indicando una bassa inflazione.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti sono scese più del previsto nella settimana al 13 dicembre, con un totale di 220 mila unità. Questo dato ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un calo a 229 mila unità. La media delle ultime quattro settimane si è stabilizzata a 225.500 unità, evidenziando un quadro più accurato dello stato del mercato del lavoro.