Piazza Affari interrompe striscia vincente: KO Enel e Unicredit, vola Campari
Piazza Affari in difficoltà oggi con i mercati che iniziano a preoccuparsi davanti al tonfo delle ultime sedute dei listini cinesi a causa della stretta normativa su alcuni settori. Le vendite colpiscono in particolare i settori ciclici. In chiusura il Ftse Mib, reduce da 5 sedute consecutive in rialzo, ha ceduto lo 0,83% a 25.086 punti. Sui mercati si attende intanto la decisione di politica monetaria della Federal Reserve (Fed), che dovrebbe rimandare a settembre ogni indicazione sul fronte tapering. Focus anche sui risultati trimestrali dei giganti tecnologici americani con in arrivo i conti di Microsoft, Apple e Alphabet.
Tra i titoli in affanno oggi si segnalano le banche, che invece ieri erano salite con decisione. Unicredit è scesa di oltre il 2 per cento, mentre Intesa perde l’1,03% dopo il balzo di oltre il 2% di ieri dettato anche dal buy reiterato da UBS con target price alzato a 2,8 euro. Male anche le utility con Enel a -1,47% sotto la soglia degli 8 euro nonostante Equita abbia limato al rialzo il prezzo obiettivo a 9,4 euro confermando buy.
In calo anche Telecom Italia (-0,89%) nonostante i risultati di TIM Brazil che sono stati leggermente migliori delle attese (ricavi +10,5% a/a a 4,407 mln di real brasiliani, consensus era +9,1%) sostenuti da mobile service revenues. Confermata la guidance per l’intero 2021.
Tra i titoli del Ftse Mib a schivare le vendite c’è Italgas (+0,68%) che ha chiuso il primo semestre 2021 con ricavi totali per 665,4 milioni di euro, +2,9% rispetto all’analogo periodo 2020. L’ebitda è salito a 489,1 milioni di euro (+5,9%), con utile operativo (EBIT) a 279,4 milioni di euro (+10%). L’utile netto adjusted attribuibile al Gruppo risulta di 176,1 milioni di euro (+14,1%).
Scatto per Campari (+3,16%), arrivata a segnare +5% dopo la diffusione dei conti del primo semestre 2021, chiuso con vendite nette sopra la soglia del miliardo (+37,1% rispetto al primo semestre 2020 e +22,3% rispetto al primo semestre 2019). L’utile netto rettificato è più che raddoppiato a €156,8 milioni.
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