Piazza Affari piomba sotto quota 25mila con attacco russo, pesanti vendite su UniCredit e Pirelli. Il punto tecnico sul Ftse Mib
Risveglio in profondo rosso per Piazza Affari, tra i peggiori listini europei in compagnia del Dax, che cede quasi il 4% e precipita nuovamente sotto la soglia dei 25mila punti. Il listino principale di Milano indietreggia di circa il 3,8% a 24.978,45 punti, allontanandosi ulteriormente dai massimi d’anno toccati lo scorso 5 gennaio a quota 28.212,68 punti. L’andamento delle quotazioni dei principali asset resta ancora di più oggi legati alle notizie e agli sviluppi che arrivano dal fronte ucraino-russo.
Putin ha annunciato l’avvio di un’operazione militare in Ucraina, motivandola con la necessità di proteggere il Donbass. Il presidente russo ha intimato le forze di Kiev a consegnare le armi e ad “andare a casa”, precisando di non voler invadere tutto il paese ma smilitarizzare il paese. Le agenzie stampa riportano la notizia di esplosioni all’alba della capitale ucraina di Kiev e il governo ucraino ha accusato Mosca di aver lanciato un’invasione su vasta scala. “Chiunque tenti di crearci ostacoli e interferire in Ucraina sappia che la Russia risponderà con delle conseguenze mai viste prima. Siamo preparati a tutto. Spero di essere ascoltato”, ha detto Putin. Esplosioni sentite nella capitale Kiev e a Kharkiv.
“I rischi geopolitici sono difficili da valutare. Generalmente inaspriscono i periodi di volatilità, creando una reazione iniziale forte del mercato alla ricerca di protezione, con possibile ridimensionamento una volta che i mercati assimilano il flusso di notizie”, sottolineano gli esperti di Amundi in un commento diffuso ieri dal titolo “L’escalation Russia-Ucraina richiede ulteriore protezione”.
Pesanti vendite per UniCredit e Pirelli in forte calo
In forte calo i bancari in cui spicca il -8,5% di UniCredit che è tra gli gli istituti del Vecchio Continente più esposti in Russia. Il gruppo bancario di piazza Gae Aulenti, presente in Russia dal 2005 dopo la fusione con Hvb, spicca al terzo posto tra gli istituti europei più a rischio per via dell’esposizione verso Mosca: attualmente il gruppo mostra circa 2 milioni clienti retail e circa 30.000 corporate, con una rete di 72 sportelli che erogano circa 8 miliardi di euro di prestiti. Sotto osservazione anche Intesa Sanpaolo (-6,9%) che ha delle attività in Russia. Banca Intesa Russia conta su 28 filiali e 976 dipendenti, con asset per circa 1 miliardo di euro.
Tra i peggiori del listino milanese c’è anche Pirelli che cede circa l’8%. Nonostante i conti e la guidance positiva il mercato e gli analisti si stanno soffermando sulla questione Russia. L’amministratore delegato del gruppo degli pneumatici, Marco Tronchetti Provera, ha indicato nel corso della conference call con gli analisti che gli impatti della crisi Ucraina su Pirelli, alla luce della sua presenza in Russia, saranno principalmente indiretti. Il ceo ha inoltre rciordato che la Russia conta per circa il 3% dei ricavi di gruppo e per meno del 4% del margine Ebitda. “I risultati del quarto trimestre sono in linea e la guidance 2022 è stata alzata (in linea con le attese), ma nella
parte bassa dei range causa Russia”, segnalano gli esperti di Equita che confermano la raccomandazione buy su PIrelli ma limano il target price del 3%. “Per le considerazioni macro relative a Russia-Ucraina, per Ebit/FCF indicata la parte bassa del range a causa del rincaro dell`energia e
potenziali effetti su import-export; la Russia pesa il 3% di fatturato/Ebit, per il 50% generati nel mercato locale”, aggiungono gli epserti.
Il punto tecnico sul Ftse Mib (a cura di Simone Borghi)
Brutta partenza in gap down per il Ftse Mib che ha sfiorato quota 25.000 punti con il minimo intraday. Il peggioramento improvviso della situazione in Ucraina ha spaventato gli investitori provocando la rottura con forza della media mobile 200 periodi e della trend line rialzista avviata dai minimi di gennaio del 2020 e 2021. In tale scenario di incertezza, la rottura dei 25.000 punti potrebbe provocare un deterioramento del quadro grafico facendo tornare l’indice sui livelli di settembre 2021 e innescando una possibile graduale discesa verso 24.000 punti. Al rialzo, invece, si consiglia massima cautela e bisognerà almeno attendere la chiusura del gap che si è aperto stamattina (26.000 punti) per poi puntare ai successivi target a 26.500 e 27.200 punti, livello che ha ostacolato per ter volte il rialzo dei corsi a febbraio. Si segnala, infine, che RSI è entrato in ipervenduto indicando che le pressioni ribassiste sono molto forti in questa fase di mercato.
Breaking news
Seduta in calo per il Ftse Mib, con lo stacco del dividendo per 10 big di Piazza Affari. Domani i salari Bce, mercoledì Nvidia
OVS ha recentemente acquistato 256.510 azioni proprie nell’ambito del suo programma di riacquisto, rappresentando lo 0,088% del capitale sociale. L’operazione è stata effettuata a un prezzo medio di 2,8573 euro per azione. Attualmente, OVS detiene il 15,8790% del proprio capitale sociale. Nonostante l’acquisto, il titolo OVS ha registrato una flessione del 2,16% in borsa, stabilizzandosi a 2,896 euro per azione.
Gli investitori osservano attentamente le mosse della BCE e della Fed, con interventi attesi da Christine Lagarde e Jerome Powell. I principali indici americani, tra cui Dow Jones e Nasdaq, mostrano stabilità, mentre l’attenzione si concentra su Tesla e le nuove normative di Trump sulla guida autonoma.
Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.