“Piazza affari sconta il timore di chiusure aziendali e limitazioni agli spostamenti merci”
“Il crollo della Borsa di Milano di questa mattina è dovuto principalmente alla paura. Fino alla settimana scorsa si pensava che il problema coronavirus fosse limitato principalmente alla Cina, ma che, anche in quella zona, la situazione si stesse normalizzando, tanto che lentamente, alcuni stabilimenti produttivi stavano riaprendo. Ora si sta diffondendo il timore che, anche in Italia, alcune imprese possano chiudere e che vengano limitati gli spostamenti di merci e persone per circoscrivere la diffusione dell’infezione. Questo avrebbe un impatto negativo sull’economia europea, soprattutto in un contesto, come quello attuale, di crescita bassa“: è il commento di Andrea Carzana, Gestore azionario Europa di Columbia Threadneedle Investments.
“A livello industriale, le aziende avevano aumentato le scorte di magazzino in vista del Capodanno cinese, quindi, nel breve, non ci saranno problemi di scorte, ma se la produzione non venisse riavviata rischieremmo di avere un problema a livello di supply-chain. Lato consumi, la Cina sta indubbiamente soffrendo e questo ha ricadute anche sull’Europa e sull’Italia. Ci si augura che questo blocco a livello italiano non perduri2.
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Finale positivo a Piazza Affari, nonostante i ribassi delle banche. Male gli indici Pmi, torna in voga taglio tassi Bce da 50 bp
Gli indici di Wall Street mostrano andamenti contrastati mentre gli investitori valutano i dati macroeconomici dell’eurozona e le possibili nomine del presidente eletto Trump. L’attenzione è anche rivolta ai dati PMI e alla fiducia dei consumatori negli USA, con il mercato che specula su un possibile taglio dei tassi da parte della Fed.
Ferrari ha acquistato 18.671 azioni ordinarie sul New York Stock Exchange come parte del suo programma di riacquisto azionario. L’acquisto rientra nella quinta tranche di un piano pluriennale da 2 miliardi di euro previsto fino al 2026.
Bosch, il leader mondiale nella fornitura di componenti per autoveicoli, ha dichiarato l’intenzione di ridurre 5.550 posti di lavoro a livello globale, principalmente in Germania, a causa delle sfide nel mercato delle auto nuove. La produzione globale di veicoli è prevista stagnare o diminuire leggermente, influenzata dalla domanda calante, dalla transizione ai veicoli elettrici e dalla crescente concorrenza cinese.