Piazza Affari senza direzione. Ftse Mib chiude a +0,20%
Seduta senza direzione per Piazza Affari che ha recuperato nel pomeriggio grazie all’apertura positiva di Wall Street e al rush di titoli di forte peso sul listino milanese quali Enel ed ENI. In chiusura l’indice Ftse Mib segna un rialzo dello 0,20% a 23.093 punti.
A sostenere oggi il listino milanese è stata in prima battuta Enel. Il titolo di maggior peso del Ftse Mib ha chiuso a +2,84% in area 7,843 euro risalendo dai minimi a quattro mesi a cui era scivolato ieri. Enel oggi ha emesso un bond non convertibile subordinato ibrido perpetuo multitranche denominato in euro destinato a investitori istituzionali, per un ammontare complessivo pari a 2,25 miliardi di euro. L’operazione ha ricevuto richieste in esubero per 3,5 volte l’offerta, per un ammontare di 7,8 miliardi di euro. Il gruppo guidato da Francesco Starace continua intanto a muoversi sul fronte delle rinnovabili. Secondo quanto ha riportato il Sole 24 Ore, Enel si prepara a realizzare in Texas il primo impianto ibrido, eolico più sistema di storage, su vasta scala L’impianto, in Texas, ha 350 megawatt di capacità abbinato a circa 137 megawatt di storage a batteria sarà il terzo progetto ibrido di Enel negli Stati Uniti.
Seduta tonica anche per ENI che chiude la giornata a +2,24% in area 9,876 euro. Meglio hanno fatto Saipem (+3,49%) e Tenaris (+3,54%) con quest’ultima si conferma il migliori titolo dainizio anno con oltre +40%. Rally dei titoli oil in scia alla decisione a sorpresa dell’OPEC+ di mantenere invariata la produzione ad aprile. Le attese erano per un aumento concordato della produzione, fino a 1,5 milioni di barili al giorno, alla luce della risalita dei prezzi e delle attese di ripresa della domanda. L’Arabia Saudita manterrà anche il suo taglio volontario di 1 milione di barili al giorno il prossimo mese.
Bene oggi anche Telecom Italia (+2,58%). In vista dell’assemblea degli azionisti convocata per il prossimo 31 marzo per deliberare, fra l’altro, sulla nomina del cda e del collegio sindacale della società, sono state depositate ieri da un gruppo di gestori le due liste di candidati. La prima lista presentata per il consiglio di amministrazione comprende i nominativi di Maurizio Carli, Paola Sapienza, Federico Ferro Luzzi, Paola Camagni e Paolo Boccardelli, direttore della Luiss Business School. Per la nomina del collegio sindacale la lista presentata comprende, come sindaci effettivi, Francesco Fallacara, Anna Doro e Francesco Vella, mentre come sindaci supplenti Paolo Prandi e Laura Fiordelisi.
Sul fondo del listino Stmicroelectronics con una flessione del 3,59% a 29,27 euro in scia alla debolezza del settore tec. Continua il momento negativo di Amplifon (-1,62%) reduce dal tracolo della vigilia a seguito dei numeri 2020 che non hanno convinto gli investitori. Tra i titoli in affanno anche le banche, che ieri si erano invece distinte in positivo. La peggiore è stata Unicredit con -1,49%.
Breaking news
Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.