Piazza Affari sotto la parità senza faro Wall Street
Chiusura debole per Piazza Affari, in linea con la maggior parte delle borse europee, mentre Wall Street è rimasta chiusa per festività. Il Ftse Mib termina in flessione dello 0,3% a punti, con Stm (-4,7%) in coda al listino.
Vendite anche su Telecom Italia (-2,2%), Italgas (-1,9%) e Finecobank (-1,85%), mentre avanzano Iveco Group (+1,8%), Intesa (+1,2%) e Leonardo (+1%).
Giornata povera di spunti macroeconomici, con i soli dati sull’inflazione del Regno Unito, che ha rallentato al 2% (dato core al 3,5%) allineandosi al target della Bank of England, proprio alla vigilia del meeting della banca centrale.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a oltre 153 bp, con il decennale italiano in calo al 3,94% e il benchmark tedesco al 2,40%.
Tra le materie prime, il petrolio Brent tiene sopra gli 85 dollari al barile, in attesa dei dati sulle scorte americane dell’EIA, mentre l’oro si attesta a 2.326 dollari l’oncia. Sul Forex, euro/dollaro poco mosso a 1,075 e dollaro/yen in prossimità di quota 158.
Breaking news
Seduta prudente per le borse del Vecchio Continente, Piazza Affari si allinea. Focus sui conti di Nvidia in uscita stasera a mercati chiusi
Ford ha annunciato il taglio di 4.000 posti di lavoro in Europa, principalmente in Germania e Regno Unito, entro il 2027. La decisione è legata alla debolezza economica e alla domanda di auto elettriche inferiore alle aspettative. L’azienda sta anche adeguando la produzione dei nuovi modelli Explorer e Capri.
Wall Street apre in modo stabile con l’attenzione rivolta a Nvidia, che pubblicherà i risultati trimestrali. Gli investitori monitorano da vicino la domanda dei nuovi chip Blackwell per l’IA, mentre le tensioni geopolitiche continuano a influenzare i mercati.
Negli Stati Uniti, le domande di mutuo sono in aumento, con un incremento dell’1,7% nell’indice delle richieste di mutuo ipotecario nella settimana del 15 novembre. Anche le richieste di rifinanziamento e nuove domande mostrano una crescita significativa, secondo la Mortgage Bankers Associations (MBA). I tassi sui mutui trentennali sono saliti al 6,90%.