Piazza Affari sottotono, viene tenuta a galla dai titoli petroliferi
Alle 9.30 il listino Ftse Mib cede lo 0,1% appena sopra i 22.700 punti. In testa al paniere delle blue chip si porta CNH Industrial (+0,81%). Buy anche sui titoli petroliferi, favoriti dalla risalita delle quotazioni del greggio dopo che ieri il contratto sul Brent aveva sfondato quota 65 dollari al barile. Il titolo Eni guadagna lo 0,21% mentre Saipem fa segnare un +0,2%. Peggio del mercato generale fa invece Moncler (-1,1%).
Segno meno, anche se senza grandi perdite, per Unicredit dopo che l’amministratore delegato Jean Pierre Mustier ha comunicato al Sole 24 Ore che la banca non valuta progetti di aggregazione crossborder in Europa e non esiste un dossier Commerzbank. Sul fronte macro economico occhi puntati sui dati sull’inflazione statunitense, che a novembre dovrebbe segnare un’accelerazione a +2,2% annuo dal +2% precedente. Per l’Italia in mattinata sono in arrivo le cifre relative all’andamento della produzione industriale.
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La Borsa di Tokyo conclude la sessione in ribasso a causa delle preoccupazioni legate alle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e ai conflitti in Medio Oriente. Anche i dati sull’inflazione superiore alle attese hanno influenzato negativamente il mercato, impattando sui titoli bancari. L’indice Nikkei e il Topix registrano flessioni.
Avvio debole a Piazza Affari, nell’ultima seduta di una settimana volatile per l’azionario. Quasi tutti i titoli del Ftse Mib in rosso.
Un disegno di legge appoggiato da Donald Trump è stato bocciato alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti
I proventi saranno rivolti in particolare a finanziare spese di manutenzione straordinaria per l’ammodernamento dell’infrastruttura ferroviaria