Piazza Affari zavorrata dai dividendi
Partenza cauta per le borse europee, con Piazza Affari frenata dallo stacco delle cedole di diverse importanti società, tra cui Intesa, Eni, Leonardo e Generali. Il Ftse Mib scambia quindi in ribasso dello 0,8% a 27.300 punti, con Bper (+2,3%), Finecobank (+1,7%) e Mps (+1,7%) in luce mentre arretrano Prysmian (-1,5%), Iveco (-1%) e Pirelli (-0,9%). L’impatto dei dividendi è pari a -1,27%.
Giornata povera di appuntamenti macro di rilievo, eccetto il dato sulla fiducia dei consumatori dell’eurozona in uscita oggi pomeriggio.
A livello internazionale, si attende l’incontro fra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il leader repubblicano della Camera McCarthy, a meno di due settimane dalla data X che significherebbe default.
In Asia, la People’s Bank of China ha mantenuto invariato il suo tasso di riferimento per i prestiti, sui minimi storici.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scambia poco mosso a 183 bp con il rendimento del decennale italiano stabile al 4,26%, dopo che Moody’s ha rinviato l’aggiornamento del rating sovrano dell’Italia (attualmente Baa3 con outlook negativo).
Sul Forex, l’euro/dollaro si attesta a 1,08 mentre fra le materie prime il petrolio (Brent) scivola a 76 dollari al barile.
Nei prossimi giorni, riflettori puntati sul deflatore core Pce, l’indicatore dell’inflazione preferito della Fed, oltre agli indici Pmi preliminari di maggio e i prezzi al consumo del Regno Unito. Da monitorare anche i verbali della banca centrale americana.
Breaking news
Chiusura positiva a Piazza Affari, in una giornata perlopiù negativa per le borse europee. Inflazione Usa conferma le stime e sale al 2,6%
Wall Street apre con stabilità dopo che i dati sull’inflazione CPI si sono rivelati conformi alle previsioni. L’inflazione mensile negli Stati Uniti è aumentata dello 0,2% a ottobre, con un’accelerazione annuale al 2,6%. Ora l’attenzione si sposta sui dati sui prezzi alla produzione e sulle possibili mosse future della Federal Reserve.
L’inflazione negli Stati Uniti per ottobre 2024 ha rispettato le attese, con un incremento dello 0,2% dei prezzi al consumo su base mensile. L’indice per l’alloggio ha contribuito maggiormente all’aumento, mentre il settore energetico è rimasto stabile. L’inflazione annua è salita al 2,6%, con il “core” rate in crescita dello 0,3%, in linea con le aspettative.
Finance for Food ha acquisito il 51% di D.&P., diventando il socio di controllo. L’operazione, conclusa con un investimento di 500 mila euro, rafforza la posizione di FFF nel settore agroalimentare e delle energie rinnovabili. D.&P. ha registrato un significativo aumento dei ricavi ed EBITDA nel 2024, segnando un passo importante nella sua crescita.