Pil Eurozona +0,3% in quarto trimestre 2015, Grecia torna in recessione
ROMA (WSI) – Eurostat ha reso noto il PIL dell’Eurozona, che è cresciuto +0,3% nell’ultimo trimestre del 2015. Il tasso di crescita appare poco confortante, soprattutto se si considera il contesto di ampia liquidità che è stato garantito e anche potenziato dalla Bce di Mario Draghi.
Particolarmente deludente il Pil dell’Italia, come segnala anche un articolo di Bloomberg, che nell’ultimo trimestre è avanzato di appena +0,1%. E’ stata la Germania a garantire l’espansione, con la sua economia che si è rafforzata a un tasso comunque non entusiasmante, pari ad appena +0,3%.
La Grecia è poi tornata in recessione, con il Pil sceso -0,6%, dopo il calo -1,4% del terzo trimestre, successivo alla timida crescita dello 0,2% nel secondo trimestre del 2015. Due trimestri consecutivi di crescita negativa indicano una fase di recessione tecnica. Tra l’altro, su base annua, il Pil della Grecia ha registrato nel quarto trimestre del 2015 un tonfo -1,9%.
Da Lisbona è arrivato il dato sil Pil del Portogallo, salito nell’ultimo trimestre del 2015 dello 0,2%, ma al di sotto delle attese degli analisti, che avevano previsto una crescita +0,4%. Su base annua il rialzo è stato +1,2%, al di sotto del +1,4% atteso.
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Dopo un avvio negativo, Wall Street ha registrato un aumento grazie a dati sull’inflazione inferiori alle attese. Il PCE, misura preferita dalla Fed, è cresciuto meno del previsto, influenzando positivamente i mercati. Gli analisti prevedono una pausa nei tassi a gennaio e possibili tagli a marzo.
A dicembre 2024, la fiducia dei consumatori europei continua a calare. Secondo la stima flash della Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea, il sentiment dei consumatori nell’eurozona è sceso a -14,5 punti, peggio delle aspettative degli analisti. Anche l’indicatore complessivo dell’Unione Europea mostra un calo significativo.
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