PIL, la crescita ristagna nell’area euro e frena anche in Italia dopo l’invasione russa
Dopo il rallentamento alla fine del 2021, il PIL nell’area dell’euro avrebbe ristagnato nei primi mesi dell’anno in corso. Le tensioni connesse con la guerra in Ucraina stanno determinando rincari dell’energia maggiori che nel resto del mondo e nuove difficoltà di approvvigionamento delle imprese, in aggiunta a quelle preesistenti. In marzo, secondo dati preliminari, l’inflazione al consumo si è portata al 7,5 per cento. Ad evidenziarlo è Bankitalia nel suo Bollettino Economico.
Il trend si è verificato anche nel nostro Paese. Alla fine dello scorso anno la crescita dell’economia italiana ha perso slancio, frenata dal ristagno dei consumi e dal contributo negativo della domanda estera netta. Nel primo trimestre del 2022 il PIL sarebbe diminuito, risentendo del rialzo dei contagi al volgere dell’anno e dell’andamento dei prezzi energetici, in un contesto congiunturale di forte incertezza per gli sviluppi dell’invasione dell’Ucraina.
Breaking news
Seduta perlopiù positiva per le borse europee. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina in rialzo dello 0,2% a 33.294 punti
Wall Street apre in positivo, con Nvidia che registra un aumento del 4,8% dopo un inizio negativo nel premercato. Il titolo ha raggiunto un nuovo record, mentre le tensioni tra Russia e Occidente continuano a influenzare i mercati. Inoltre, l’attenzione è rivolta alle prossime decisioni della Federal Reserve sui tassi di interesse.
Sarà operativo entro la fine del 2026 e andrà ad aggiungersi agli altri 16 già esistenti
Negli Stati Uniti, il numero di lavoratori che hanno richiesto per la prima volta i sussidi di disoccupazione è diminuito a 213.000, il valore più basso da maggio. Le aspettative erano di 220.000 richieste. Il totale dei lavoratori che ricevono sussidi è invece aumentato leggermente, raggiungendo 1.908.000 unità.