Pir, cresce interesse tra gli investitori italiani: ecco alcuni numeri del 2021 e le stime per il 2022
C’è una ripresa dell’interesse dei Pir da parte degli investitori italiani come conferma l’ultimo report mensile sulle Mid Small Cap italiane di Intermonte, secondo cui per il 2021 si ipotizza una raccolta lorda da nuovi sottoscrittori di 0,1 miliardi di euro, seguita da 2,4 miliardi di euro per il 2022. “A lungo termine, le nostre ipotesi si basano sulle aspettative che l’interesse per questo prodotto rimarrà abbastanza alto grazie al beneficio fiscale e, dal punto di vista del distributore, al fatto di poter contare su un impegno a lungo termine da parte dell’investitore – affermano da Intermonte -. In particolare, guardando al 2022, riteniamo che la classe azionaria mid/small sia ben posizionata nelle strategie degli investitori, il che dovrebbe tradursi anche in maggiori sforzi commerciali e di distribuzione da parte delle case d’investimento”.
Prima di addentrarsi nel descrivere la performance dei piani individuali di risparmio, gli analisti ricordano le caratteristiche dei Pir 3.0 tra cui almeno il 70% del fondo deve essere investito in titoli emessi da società quotate italiane o comunitarie con stabile organizzazione in Italia; di questo 70%, il 25% (cioè il 17,5% del totale del fondo) deve essere investito in titoli non presenti nell’indice principale (FTSE MIB nel caso di titoli quotati in Italia). Dopo il lancio ufficiale del “Pir alternativo”, il decreto di agosto poi ha aumentato l’investimento massimo annuo da 150mila a 300mila euro: il Pir Alternativo, ricorda Intermonte, “è un involucro con benefici fiscali simili ai Pir (ad esempio esenzione fiscale delle plusvalenze per investimenti detenuti per almeno 5 anni) e, a sua volta, è in grado di investire in ELTIF, fondi di private equity o fondi di debito privato”. L’importo massimo investibile all’anno è di 300mila euro a persona (rispetto ai 30mila euro per i PIR) fino a un massimo cumulativo di 1,5 Mln di euro per persona.
Sulla performance dei Pir, ci si aspetta come si legge nel Report, per i sottoscrittori continui, che gli afflussi complessivi nel secondo anno ammontino a una parte della somma accantonata nel primo anno mentre nei restanti anni (cioè dal terzo al quinto anno) gli esperti invece si aspettano afflussi stabili, equivalenti in media al 60% degli investimenti fatti nel secondo anno. In merito ai Pir alternativi, l’interesse degli investitori dicono da Intermonte sarà probabilmente alto considerando che questi strumenti alternativi sarebbero adatti a superare la volatilità del mercato, dato il loro impegno a lungo termine, e sono complementari ai fondi PIR in un senso più ampio (sono concepiti per investitori semi-professionali piuttosto che investitori al dettaglio) e gli esperti credono che l’introduzione dei Pir alternativi potrebbe anche rappresentare una soluzione intelligente all’attuale impasse a livello UE sugli ELTIF, poiché i nuovi Pir alternativi sono autorizzati a comprare fondi ELTIF, quindi indirettamente a beneficio degli ELTIF.
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