Politiche Trump causano timori reflazione: fondi obbligazionari hanno perso $17,7 miliardi
Con l’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti e il successivo sell off sui bond, i fondi obbligazionari e i fondi comuni che investono nel mercato del reddito fisso hanno perso 17,7 miliardi di dollari la settimana scorsa. È l’ondata di vendite più consistente dai tempi in cui la Federal Reserve ha avviato la manovra di tapering (l’uscita dai piani di allentamento monetario straordinari).
La vittoria contro pronostico di Trump ha alimentato i timori di una “reflazione” negli Stati Uniti e in Asia. Le sue politiche protezionistiche in ambito commerciale ma espansionistiche in quanto a investimenti pubblici interni dovrebbero infatti favorire il dollaro sul Forex e provocare un innalzamento dei prezzi al consumo. La fase trentennale di mercato rialzista dei Bond sembra volgere al termine e la curva dei rendimenti si sta facendo più ripida, così come si sta ampliando la differenza di valore tra i tassi sui titoli obbligazionari standard e quelli indicizzati all’inflazione: i titoli di Stato americani a 30 anni hanno superato il 3%, mentre i Bund decennali tedeschi scambiano sopra l’1% per la prima volta da maggio.
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Seduta in calo per il Ftse Mib, con lo stacco del dividendo per 10 big di Piazza Affari. Domani i salari Bce, mercoledì Nvidia
OVS ha recentemente acquistato 256.510 azioni proprie nell’ambito del suo programma di riacquisto, rappresentando lo 0,088% del capitale sociale. L’operazione è stata effettuata a un prezzo medio di 2,8573 euro per azione. Attualmente, OVS detiene il 15,8790% del proprio capitale sociale. Nonostante l’acquisto, il titolo OVS ha registrato una flessione del 2,16% in borsa, stabilizzandosi a 2,896 euro per azione.
Gli investitori osservano attentamente le mosse della BCE e della Fed, con interventi attesi da Christine Lagarde e Jerome Powell. I principali indici americani, tra cui Dow Jones e Nasdaq, mostrano stabilità, mentre l’attenzione si concentra su Tesla e le nuove normative di Trump sulla guida autonoma.
Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.