Ponte Morandi: Aspi e Atlantia a conoscenza del rischio crollo anni prima
Era dal 2014 che i vertici di Autostrade per l’Italia (Aspi) e della capogruppo Atlantia sapevano che il Ponte Morandi era a rischio crollo. Lo rivela Repubblica citando documenti sequestrati lo scorso marzo dalla Guardia di finanza nelle sedi romane di Aspi e della holding dei Benetton su ordine della Procura di Genova.
Nel dettaglio secondo il quotidiano, ci sarebbero documenti di programmazione del rischio che dal 2014 al 2016 davano il Viadotto di Genova, crollato il 14 agosto del 2018, a rischio di crollo, mentre dal 2017 la classificazione del rischio sarebbe stata declassata a «perdita di stabilità».
Breaking news
Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.