Ponte Morandi, i danni alle imprese superano i 420 milioni di euro
Il crollo del Ponte Morandi ha provocato 422 milioni di euro di danni alle imprese. Lo afferma, a sei mesi dalla tragedia, il rapporto dell’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro “Gli effetti del crollo del Ponte Morandi su economia, occupazione e integrazione sociale”, presentato oggi a Genova.
Gli effetti del crollo si sono riverberati ben oltre l’epicentro del Polcevera, si spiega nel documento. Nella zona rossa/arancione della città si concentrano, infatti, il 37,6% dei danni economici (158 milioni di euro); mentre nel restante territorio comunale è riscontrabile un altro 41% (pari a 173 milioni), ai quali si aggiungono 11,7 milioni di danni denunciati dagli altri comuni della provincia e ulteriori 79 milioni dal resto di Italia.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.