Pressioni USA, UK e UE su Emirati Arabi per fermare aiuti a Russia
Gli ufficiali statunitensi, britannici e dell’Unione Europea stanno pianificando una pressione congiunta sugli Emirati Arabi Uniti (EAU) per fermare le spedizioni di beni alla Russia, che potrebbero aiutare Mosca nel suo conflitto contro l’Ucraina. Questa iniziativa è stata confermata da funzionari americani ed europei.
La visita delle delegazioni di Washington e delle capitali europee negli EAU ha inizio da lunedì. L’obiettivo è di impedire l’accesso della Russia a chip per computer, componenti elettronici e altri beni con applicazioni sia civili che militari. Gli EAU, come la maggior parte degli stati non appartenenti al G7, non hanno aderito alle sanzioni imposte da USA, UK e UE, ma hanno dichiarato di non voler essere un hub per l’elusione delle sanzioni.
Le preoccupazioni di USA e UE si sono acuite a causa dell’aumento dei beni prodotti in Occidente che raggiungono la Russia attraverso gli EAU. Questo è accaduto nonostante le pressioni esercitate dagli USA su altri paesi, inclusa l’Armenia, per bloccare il commercio.
Un portavoce del Dipartimento di Stato americano ha dichiarato che si sta cercando l’aiuto di tutti i paesi che “vengono utilizzati per aggirare i controlli all’esportazione e dirottare beni proibiti a destinatari russi”. Funzionari incaricati delle sanzioni da parte di USA, UK e UE hanno anche visitato, sia congiuntamente che separatamente, nazioni come Turchia e Kazakistan per convincere le autorità a impedire che i prodotti occidentali raggiungano il campo di battaglia.
Un ufficiale degli EAU ha affermato che il paese rispetta le sanzioni imposte dall’ONU e che è in stretto dialogo con i partner internazionali, tra cui USA e UE, riguardo al conflitto in Ucraina e alle sue implicazioni per l’economia globale. Ha inoltre aggiunto che gli EAU stanno monitorando le esportazioni e sono impegnati a proteggere “l’integrità del sistema finanziario globale”.
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