Qe in Europa, c’è spazio per fare di più
Commento di Anthony Doyle, Investment Director del team Retail Fixed Interest di M&G Investments, a margine del meeting BCE del 22 ottobre
“Oggi abbiamo visto un presidente della BCE molto cauto. Impegnandosi a ‘riesaminare’ il programma di quantitative easing della BCE a dicembre, Mario Draghi ha dato un chiaro segnale che il QE sarà con ogni probabilità esteso e aumentato. La notizia ha spinto la performance dei titoli di Stato e il Bund Tedesco a due anni ha toccato il minimo storico del -0,32%, così come l’euro è scivolato di un centesimo e mezzo rispetto al dollaro USA. È chiaro che la BCE continua ad essere preoccupata per il ritmo della ripresa economica in Europa e per ciò che questo comporta rispetto al mantenere un livello di inflazione al di sotto, ma vicino al proprio target del 2%. Anche il rallentamento della crescita a livello globale ha pesato sul Consiglio della BCE di oggi, e in particolare le incertezze per la crescita dei mercati emergenti.
Dall’inizio del programma di quantitative easing, la BCE ha acquistato €478 miliardi di obbligazioni (€13 miliardi di ABS, €122 miliardi di covered bond, €343 miliardi tra titoli di Stato dei singoli Paesi e non) per circa il 3% del PIL. Facendo una comparazione, il programma di QE della Bank of England – per un ammontare di 375 miliardi di sterline – si avvicina invece al 20% del PIL. Con questa misura, è chiaro che al prossimo meeting la BCE dovrebbe e agirà per aumentare il programma di acquisto degli asset, poiché c’è tutto lo spazio per fare di più. Qualsiasi decisione che porterà a rimpolpare il QE sarà probabilmente positiva per i prezzi degli asset e, in particolare, per i mercati obbligazionari europei e porterebbe a un ulteriore indebolimento dell’euro”.
Breaking news
Finale perlopiù positivo per le borse europee, con il Ftse Mib di Piazza Affari in progresso dello 0,47% a 35.204,26 punti. Balzo di Iveco Group (+6,2%), ben intonate anche Moncler (+2,1%) e Brunello Cucinelli (+2,6%), quest’ultima dopo i dati sui ricavi del terzo trimestre. In calo invece Saipem (-3,4%), deboli Diasorin (-0,9%) ed Eni (-0,4%). […]
La seduta di Wall Street apre in rialzo grazie alla spinta di Apple e Netflix, con il Nasdaq in crescita. Nonostante una chiusura leggermente in calo ieri, i principali indici mostrano segni positivi grazie a dati macroeconomici favorevoli. Tuttavia, il petrolio Wti segna una diminuzione del prezzo al Nymex.
Il mercato edilizio americano ha subito una contrazione a settembre 2024, con un calo dello 0,5% nei nuovi cantieri avviati e una diminuzione del 2,9% nei permessi edilizi. Le aspettative degli analisti prevedevano un calo meno marcato nei permessi.
I mercati azionari cinesi hanno chiuso in netto rialzo, con l’indice Hang Seng di Hong Kong in aumento del 3,61% e lo Shanghai Composite del 2,91%. Questo avviene dopo le nuove misure di finanziamento della banca centrale cinese. Il PIL del terzo trimestre è cresciuto del 4,6%, superando le previsioni, ma non ha influenzato negativamente le contrattazioni.